Il tumore ovarico è considerato uno dei cosiddetti “big killers”, rappresentando circa il 30% delle neoplasie ginecologiche ed occupando il decimo posto tra tutti i tumori femminili¹. È più comune nelle donne di età superiore ai 50 anni che hanno superato la menopausa, ma può colpire anche le donne più giovani.²

Secondo gli ultimi dati del rapporto “I numeri del Cancro in Italia 2023”, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è di circa il 43% e al momento della diagnosi circa il 75-80% delle pazienti presenta una malattia in fase avanzata.¹

La mortalità nel 2022 in Italia è stimata in 3.600 decessi.¹ Questo dato così elevato è attribuibile principalmente a due fattori:¹

• sintomatologia aspecifica e tardiva;
• assenza di strategie di screening validate che consentano di effettuare una diagnosi precoce.

La Società Europea di Oncologia Ginecologica (ESGO), la Rete Europea dei Gruppi di Advocacy sul Cancro Ginecologico (ENGAGe) e AstraZeneca hanno dato vita all’Ovarian Cancer Commitment (OCC), un’iniziativa europea incentrata sul miglioramento della vita e della sopravvivenza delle donne con cancro ovarico.

ESGO è la principale organizzazione europea in oncologia ginecologica e un forum composto da oltre 2.500 professionisti, provenienti da tutta Europa e da tutto il mondo, con l’obiettivo di migliorare la salute e il benessere delle donne con tumori ginecologici attraverso la prevenzione, la ricerca, l’eccellenza nella cura e la formazione.

ENGAGe è la rete europea che rappresenta tutte le associazioni di pazienti attive in campo onco-ginecologico.

Il progetto nasce con l’impegno di migliorare la conoscenza e l’accesso alle cure più avanzate per le pazienti con carcinoma ovarico, neoplasia con il più alto tasso di mortalità in ambito ginecologico.³

Nonostante i progressi nelle cure, solo nel 2020 ci sono stati oltre 66.000 nuovi casi di cancro ovarico in Europa⁴, 5.200 in Italia⁵, e rimane l'ottava causa di morte nelle donne a livello globale⁶.

Le statistiche indicano che c'è ancora molto da fare^2,4,6 e che è necessario migliorare la comprensione e la gestione del tumore ovarico. Complessivamente, solo circa la metà delle persone a cui viene diagnosticato un tumore ovarico vivrà per almeno 5 anni dopo la diagnosi², e solo circa 1 su 3 vivrà almeno 10 anni. Dobbiamo agire ora.

Ci impegniamo a lavorare con le comunità e i sistemi sanitari per catalizzare un cambiamento nell'approccio alla diagnosi e alla gestione del cancro ovarico. Il nostro obiettivo è facilitare interventi precoci - inclusa l'importanza dell'accesso a una diagnosi rapida, ai test genetici e ai biomarcatori e alle cure specializzate.

Anche a livello italiano, AstraZeneca si impegna a declinare l’impegno assunto a livello europeo avviando un’attività di awareness istituzionale con l’obiettivo di aumentare la conoscenza sul carcinoma ovarico, sul percorso di cura, sui bisogni insoddisfatti delle pazienti e migliorare le aspettative di vita. In tale contesto, è stato costituito un board multidisciplinare, l’Ovarian Cancer Committee, composto da rappresentati del mondo scientifico, delle associazioni dei pazienti e delle Istituzioni politiche con l’obiettivo di co-creare delle proposte di policy da sottoporre all’attenzione delle istituzioni politiche nazionali.